Danilo Zantedeschi ci ha lasciato.

Danilo Zantedeschi ci ha lasciato. Alla sua maniera, quella di chi ha vissuto per e a favore: dei giovani, dello sport universitario, del Cus Verona, del Cusi. Ha portato nel nostro universo esperienza e professionalità, era un maestro nel mondo delle normative, dei numeri e dei bilanci. La sua collaborazione e consulenza risale ai tempi in cui sedeva nel Collegio nazionale dei revisori. Una scuola che rimane esempio di competenza, spirito di servizio, gioco di squadra. Danilo amava lo sport degli atenei, la nostra mission, il percorso verso ulteriori traguardi. Adorava il suo Cus, la sua terra. Voleva essere informato sulle novità. “Antonio, questo percorso per far diventare il Cusi una federazione lo trovo molto importante, giusto e adeguato ai tempi. Vai avanti” le sue parole di incoraggiamento in una delle ultime nostre telefonate. In precedenza si era complimentato per i lavori sulla Dual career. Mi chiamava dall’ospedale. La voce ferma, le riflessioni lucide e puntuali. Ma era sofferente per una serie di patologie. Si è aggravato e ci ha lasciato la scorsa settimana. Un attacco cardiaco, recita arido il bollettino dei sanitari. Se ne è andato un amico ancora prima che un grande dirigente. La perdita è immane, il vuoto che Danilo lascia in tutti noi, pure.

Ti sia lieve la terra.

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